Oskar Barrile intervista Hitnes
O.B. Sulla pagina della bio del tuo sito c’è un’unica vecchia foto di un barbuto e occhialuto signore su un veliero. Scruta il mare, appoggiato credo ad una bussola. Sotto quale aspetto saresti tu?
H. La foto ritrae un vecchio carpentiere su una goletta ai tempi in cui le barche a vela diventavano a vapore. L’estetica e l’autenticità di quel mondo di mare e quei personaggi mi ha sempre affascinato. In più il marinaio mi assomiglia veramente.
O.B. Avendo visto le tue opere, mi hanno ricordato Darwin che a bordo del Beagle sta pensando all’Origine delle Specie: può esserci un paragone con la tua produzione di animali fantastici? Penso alle opere della mostra Paginae naturalis al Museo di Zoologia di Roma per esempio…
H. Darwin, Wallace, Humboldt, Haeckel, Uexküll, e molti altri studiosi, sognatori, filosofi ed esploratori, sono stati uomini in grado di avere una visione ampia e particolare del mondo Naturale dei suoi tempi e della sua forma infinita.
L’idea e l’estetica che ne derivano sono alla base del mio lavoro, da sempre.
Il mio lavoro, usa un “vocabolario” creato dalla percezione delle scienze naturali e da vita ad un infinita poesia scritta con le forme e le visioni della Natura.
O.B. All’aeroporto di Falconara ad Ancona hai dipinto le grandi vetrate della struttura dipingendo fra l’altro dei bellissimi coralli rossi. Un Aeroporto come un acquario, ma perché l’hai intitolato Il Nido?
H. Un nido può essere fatto di qualsiasi materiale. Un’assonanza con un luogo dal quale partono e arrivano uccelli di metallo e i passeggeri che portano, per “nutrire” i posti dove quel nido è stato costruito.
O.B. Non ricordo quale architetto definì gli aeroporti le nuove cattedrali del nostro tempo. Dietro la pittura delle vetrate allora c’era sempre lo zampino di un alchimista. Hitnes?
H. Formule magiche e simboli criptici apparentemente senza senso sono la prima regola per una buona “soluctio perfecta”. Ma le cattedrali dei nostri tempi sono sempre più piccole e nascoste, e le loro vetrate sono illuminate a Led.
O.B. Per le vetrate a Falconara so che hai voluto provare dei colori naturali di un’impresa locale che da anni è impegnata nella ricerca e produzione di vernici ecologiche, la Spring Color. Come è andata? Di che tipo di colori si trattava?
H. Il dipinto, prima o poi, sarà rimosso, questo ha richiesto l’utilizzo di colori speciali. La delicatezza delle tinte ha dato vita a trasparenze inaspettate.
Il vero dilemma, che qualsiasi tipologia di colore non avrebbe potuto evitare, erano i movimenti e gli scherzi di nuvole, sole e luce. Questa unione di peculiarità ha dato vita ad un lavoro in continuo mutamento.
O.B. Sempre guardando come hai ricoperto di disegni e colori le vetrate dell’aeroporto, non ho potuto non ricordare i tratti de La grande onda di Kanagawa la famosa xilografia di Hokusai. Ma chi è Hitnes? Un illustratore, un incisore, un pittore, uno stilista un disegnatore di t-shirt? Veramente, c’è una tecnica che non ami?
H. Versatilità è divertimento! Sono tutto quello che vedi, uno dei motivi per cui è inutile mostrare anche la mia faccia.
O.B. In Paginae naturalis i supporti dei tuoi disegni erano fogli stampati di ogni genere, dai qualche significato a questo riuso di informazioni casuali?
H. Le pagine dove ho dipinto i lavori di Paginae Naturalis sono uno strumento di classificazione, un “gioco interpretativo” della tassonomia animale. Ogni genere animale è dipinto sulla stessa tipologia di pagina: i mammiferi sull’alfabeto latino, i pesci su quello greco, gli uccelli sugli spartiti musicali…
O.B. L’arte dei graffiti urbani quando esplode a New York non a caso viene definita arte di frontiera per il suo carattere spigoloso e spesso ambiguo, oggi fare un pezzo su un muro è ancora così o ha a che fare con parole tipo arredo urbano di nuova generazione?
H. Le frontiere direi che sono cambiate. Esiste una terminologia, un’educazione, un modo di vestire, negozi e strumentazioni specializzate. Esistono riconoscimenti e artisti riconosciuti a più livelli, in tutto il mondo. In questi giorni si sta tenendo un gara con premio per chi riesce a trovare tutte le opere di un “warholiano Banksy” per le strade nella stessa NewYork della tua domanda!
O.B. Hitnes è un artista “impegnato”?
H. Quando si fà qualcosa che supera una certa dimensione ci si impegna sempre, che lo si voglia o no.