Ogni opera nasce da una storia antica in una stratificazione schizofrenica del mondo; il prima e il dopo si abbracciano, si baciano inconsciamente per una nuova nascita. Il giorno 22/05/05, ore 17, nasce “Un viso è come un fiore”, opera riconosciuta da me, illegittima.
(Maurizio Senatore)
Maurizio Senatore non frequenta alcuna scuola d’arte, ma sente nella pittura una grande via espressiva. Dipinge dall’infanzia senza smettere mai. A dodici anni, alle scuole medie, s’invaghisce della professoressa di disegno e inizia ad approfondire e sperimentare le più disparate tecniche artistiche.
La sua caratteristica principale è di non voler saper dipingere, questo crea in lui una tensione emozionale che tende alla meraviglia.
Nel viaggio quotidiano in bicicletta verso casa è attratto dalle macchie d’asfalto che incontra pedalando. Inizia la serie di asfalti.
Lavora con materiali quali il legno, la terracotta, il ferro, il vetro, la tela.
Scopre la via della ciclopittura, una tecnica basata sulla relazione tra pioggia, fango, asfalto e il viaggio in bicicletta. La sua tecnica è prova e ricerca.
Approfitta della demolizione dei bagni sulla spiaggia di Falconara per appropriarsi nottetempo (con un “complice”) dei legni centenari e smaltati con cui realizzare ulteriori opere.
Scrive una favola per adulti intitolata “La favola della scelta”, in cui teorizza l’impossibilità per l’uomo di scegliere. Viene letta dal figlio primogenito dall’alto della torre di Angiolillo a Poggio Cupro.
La favola della scelta
C’era un omone tutto mischiato, con una barba lungacorta, un cappello sui capelli lunghicorti, camminava un po’ avanti un po’ indietro per non andare da nessuna parte. Poi ogni tanto si fermava e nascosto dietro sé stesso, allungando la mano lungacorta, acchiappava un bambino piccolo piccolino e gli diceva: scegli un regalo, il bimbo cercando cercando dietro quel gran scatolone un solo regalo trovava, ma pure di giocare nel mondo quel solo regalo accettava. Poi venne l’autunno e l’inverno e ancora l’estate, il tempo passava ma sempre col vecchio regalo giocava.