Numerose sono le collaborazioni attivate negli anni da Pop Up! tra artisti di grande calibro che hanno dato vita a opere d’arte murali pubbliche frutto della contaminazione tra le visioni e le peculiarità artistiche di ognuno.

Questa volta Pop Up! punta su una combo insolita: Moneyless – artista poliedrico impegnato in una ricerca che si muove dalla pittura su tela a quella murale, dalla scultura alle installazioni negli spazi pubblici e abbandonati fino al disegno e all’illustrazione – ed Emanuele Francioni – artigiano, alchimista, detentore di un sapere antico.

A Carpegna, piccolo borgo dell’alto Montefeltro al confine con Toscana e Romagna, Emanuele Francioni dell’Antica Stamperia porta avanti da sei generazioni la tradizione artigiana della stampa a mano su tela. La tecnica xilografica del block print è una delle tecniche di stampa tessile più antiche: oggi come allora, le matrici intagliate a mano su legno di pero o noce vengono imbevute nel colore a ruggine – realizzato seguendo un’antica ricetta segreta fatta di ferri arrugginiti spazzolati, miscelati con farina di grano e aceto di vino – appoggiate sul tessuto e battute con il mazzuolo. Questo procedimento fatto di estrema precisione, manualità, pazienza e tempi lunghi consente di vedere l’artigianalità in ogni pezzo finito, che presenta un’estetica propria inconfondibile e difficile da raggiungere con altre tecniche di stampa.

Alla ricca collezione conservata in bottega di oltre mille matrici lignee appartenenti a tutte le epoche e raffiguranti motivi astratti, geometrici, ornamentali, floreali, agresti, oggi si aggiunge un nuovo block print contemporaneo, quello dell’artista Moneyless.

Dopo un periodo di residenza artistica, grazie al quale Moneyless ha sperimentato diverse prove di stampa con il tradizionale colore ruggine e con altri colori su cotone spinato e pura canapa, l’artista è giunto alla composizione del prototipo finale per la Gluppa, tessuto d’artista destinato al progetto POP UP! GLUPPA Art Food and Travel. La gluppa, il tradizionale fazzoletto di stoffa annodato e utilizzato nelle campagne per trasportare cibo, viene così rivisitata in chiave contemporanea, pronta a contenere prodotti enogastronomici tipici del territorio marchigiano.
Seppur destinata a una funzione specifica, la Gluppa nasce come oggetto artistico dalla fusione tra arte e artigianato, distinguendosi per l’estetica contemporanea, la qualità tecnica e la storia che la caratterizza.

Moneyless concepisce il tessuto da stampare come spazio da esplorare nelle sue infinite possibilità, in linea con la sua personalissima ricerca incentrata a definire i rapporti spaziali attraverso linee e colori. L’artista progetta la composizione grafica con delle linee curve spezzate come se stesse disegnando, dentro e fuori la tela, con un compasso immaginario; ma invece di utilizzare quello strumento tanto funzionale per il suo lavoro, in questo caso si serve del nuovo block print realizzato in bottega con Emanuele. Oltre allo stampo in legno, Moneyless usa un batticarne impregnato nel colore per realizzare dei piccoli cerchi, secondo la migliore tradizione di bottega che vuole l’utilizzo di strumenti occasionali per stampare e coerentemente con l’idea dell’artista di impiegare mezzi apparentemente lontani dal fare artistico.

Linee e colori primari in un caso, linee e color ruggine accostato al nero nell’altro, compongono in maniera dinamica lo spazio del tessuto; in entrambi i casi, attraverso il giusto bagno del block print nel colore e con una bilanciata dosatura della forza nel battere il mazzuolo, Moneyless è particolarmente attento al gioco di giustapposizione dei colori che crea velature e restituisce profondità, come negli ultimi lavori ad acrilico su carta che sta preparando in studio per la sua prossima e imminente mostra a Los Angeles.

Con un’inedita alterazione del cerchio realizzata per la prima volta con la tecnica del block print, Moneyless imprime la sua firma inconfondibile sulla tela della Gluppa, legando la composizione artistica alla natura astratto-geometrica del suo alfabeto visivo.