ZIO ZIEGLER, The Nature of resistance, Mural c/o Cava Mancini, Arcevia.

Ad Arcevia il Monte Sant’Angelo è un luogo carico di memoria, di ricordi dolorosi di guerra, di Resistenza, di rastrellamenti nazisti; oggi ai piedi del monte, l’ormai dismessa Cava Mancini è al centro di un’opera di riqualificazione ambientale.

Zio Ziegler, artista californiano amato dai miliardari della Silicon Valley e ricercato dal MOMA di New York, realizza il suo primo progetto outdoor in Italia, restituendo alla Cava Mancini una nuova vita.

Il lavoro in studio e quello in strada scandiscono la particolare miscela estetica delle opere di Zio Ziegler. L’intrecciarsi di queste due differenti stimoli pittorici dove, il primo, è sempre stato legato ad un uso massiccio del colore e da una raffigurazione maggiormente legata alla figura umana, mentre l’approccio in strada è sempre stato sviluppato attraverso la realizzazione di imponenti ed irregolari figure antropomorfe scandite da dettagli in total black.

In entrambi i casi l’approccio di Ziegler si fa notare per una personale rappresentazione figurativa che ha raggiunto una forte maturità estetica. Il colore, dapprima totalmente precluso nelle produzioni in strada, si è sempre di più inserito nel personale processo produttivo, diventando infine strumento e propellente all’interno del quale trovano spazio i suoi iconici characters.

Proprio i personaggi continuano a rappresentare l’anima viva delle opere di Zio Ziegler: si tratta di figure zoomorfe, irregolari, più animali che umani. Ma è nei dettagli che risiede lo stimolo delle produzioni dell’artista. Le figure e tutti gli elementi che compongono le sue opere vengono scanditi da textures, linee, forme ed elementi differenti. Si tratta di un intenso groviglio grafico che simula un senso di crudezza, arcaico e mitologico.

Nell’opera “The Nature of Resistance” l’artista esibisce tutto il suo consueto immaginario, prima trasformando completamente l’intera superficie verticale di uno degli edifici della Cava Mancini di Arcevia, in seguito andando ad elaborare una delle sue peculiari figure sciolte su questa porzione di parete: una donna accovacciata su se stessa circondata da animali che sembrano assorbirla, avvolgendola quasi del tutto, proprio come la Natura sta lentamente riprendendosi la montagna, ricoprendola con la vegetazione.

L’auspicio dopo questo intervento è quello di veder trasformare la Cava di Arcevia, da tempo abbandonata, in un luogo altro che ripercorra la storia di queste montagne e di cui il murales di Zio Ziegler diverrebbe opera permanente e simbolo.

(contributo al testo Il Gorgo)