PAPER RESISTANCE, WELCOME, istallazione poster c/o Padiglione dei Retari, Cooperativa Pescatori, Ancona.

Opera non più visibile.

“Welcome” è un’istallazione site-specific di Poster Art sull’immigrazione e la (mancanza di) memoria in Italia, pensata ad hoc per il Padiglione dei Retari al porto di Ancona. Un vero e proprio affresco nel quale un vigile accoglie le navi dei migranti, accanto ad un cartello che recita appunto “Welcome”, benvenuti, ma che al posto della “o” presenta un cartello stradale rosso di senso vietato, sottolineando implicitamente l’asimmetrica condizione dei nostri cittadini.
Eppure, una volta, eravamo noi a migrare in altri paesi. Paper Resistance ci mostra l’accoglienza riservata ai migranti italiani in terra straniera e l’accoglienza che invece oggi noi riserviamo agli immigrati in Italia.

“Paper Resistance è rispetto per la linea il tratto l’inchiostro il carattere la mano la lettera la curva tesa lesa mai nervosa la forma punta in alto in silenzio non parla non bara…”

Difficile prescindere da un’introduzione di Paper Resistance, che non implichi l’uso della presentazione scritta di suo pugno di cui avete appena letto solo alcune righe. D’altra parte la Resistenza Cartacea parla per concetti più da assorbire che da descrivere. Il suo corpus espressivo è roccioso e dinamico e il suo tratto così distintivo da aver acquistato velocemente un’identità riconosciuta.

Tra i fondatori di Inguine-Mahgazine – un progetto editoriale tutto italiano dedicato a fumetti, disegno e parole – Paper Resistance non si è mai dedicato solo al suo disegno, quanto piuttosto a creare un tessuto connettivo comune, in grado di aggiungere significato al significante. È così che, oltre ad Inguine, risulta lui il co-creatore di IPUNK, un volume di disegni che raccontano la storia della scena hardcore italiana, o ancora del progetto 25 Disegni, una serie di volumi illustrati (e autoprodotti), creati per dare spazio ai disegnatori italiani. Non mancano inoltre le sue incursioni nell’editoria saggistica, per la quale si è dedicato con grande efficacia ai libri di Agenzia X. Così come non mancano al suo itinerario percorsi solisti, come il volume Handcuffs, una straordinaria raccolta di disegni che illustrano la storia delle manette nel corso dei secoli, o Security First, la sua più recente mostra allestita lo scorso anno a Bologna e dedicata ad indagare i dispositivi “di costrizione” creati dall’uomo per sé stesso. Indagini, quelle di Paper Resistance (che non ha caso definisce le sue opere “self-defense graphics”), che affascinano per la loro relazione con il sociale e con la realtà, ma che al tempo stesso riescono a trascenderla mostrandoci qualcosa di diverso. (…)

Uno dei motivi principali per cui ho iniziato a disegnare credo sia stata una questione di urgenza comunicativa. Prendevo, disegnavo, stampavo su carta adesiva, ritagliavo ed attaccavo. Da un lato le tematiche rappresentate non avevano nulla di accondiscendente con il mondo che mi stava intorno, erano una sorta di attrito, di resistenza appunto a quello che si vedeva e viveva in strada, dall’altro il supporto, credo siano il motivo che mi hanno fatto scegliere di utilizzare “paper resistance” come soprannome quando disegno…
(Paper Resistence)

Tratto da Superfly n°20 apr/mag 2009
di Silvia Volpato